La Storia della Dama

La parola “dama” proviene dal francese dame per derivazione dal latino Domina ed indica il “pezzo sovrano” e per estensione l’intero gioco.

Le origini del gioco della dama sono antichissime, le ricerche archeologiche hanno confermato che già molti secoli prima dell’era cristiana esistevano giochi con la damiera (tavola) e le pedine. Un completo di questo tipo di giochi (una damiera 3x6 con pedine rotonde) il più antico (circa 5000 a.C.), appartenente al periodo predinastico che termina nel 2900 a.C., è stato trovato in Egitto, nella città di El-Mahash.
I giochi su tavola dell’antico Egitto sono stati spesso paragonati al gioco della Dama, tuttavia non si è in grado di stabilire delle analogie fra l’antico gioco egiziano e quello della dama attuale, perché le pergamene di quel periodo, pur conservando le immagini dei giocatori non riportano le regole del gioco in modo completo e chiaro. Su una di queste pergamene è stata trovata l’immagine del faraone Ramsete III che, con una donna, gioca su una damiera 6x6. Nella stessa pergamena è descritta anche la partita, ma fino ad oggi non è stata ancora decifrata.

Altri ricercatori raccontano che sotto il nome di Petteia veniva giocato nell’antica Grecia. La parola deriva dal termine greco pessos (plurale pessoi) che indicava le pedine del gioco. Il termine pessoi fu usato la prima volta da Omero nell’Odissea per descrivere i pretendenti di Penelope. Nel museo etrusco-gregoriano del Vaticano si trova un’anfora di Exekias (datata 530-525 a.C.) su cui sono raffigurati Achille ed Ajace seduti, mentre giocano. Le regole del gioco della petteia sono descritte nell’Onomastikon dell’oratore Giulio Polluce (scritto intorno al 170 a.C.). L’oratore spiega che i giocatori devono portare le pedine dall’altra parte della damiera, nella propria città. Se la pedina viene circondata da due parti dalle pedine dell’altro colore, essa può essere eliminata. Così, la pedina che ha perso il contatto con le altre pedine dello stesso colore, può essere facilmente attaccata e presa.
Molti studiosi fanno derivare la Dama dal Ludus Latrunculorum della Roma di Cicerone. Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) per primo menziona questo gioco. Le damiere destinate a questo gioco con le caselle sono state trovate durante degli scavi in Inghilterra. Da queste damiere risulta che una grandezza esatta, prestabilita, non esisteva, anche se solitamente veniva adottata la damiera 8x8.

Si giunge al Medioevo. Il gioco viene menzionato esattamente come Jeu de dame nel poema inglese “Sir Farumbras” del 1380. Sulla base dei documenti e dal confronto delle fonti letterarie sembra possibile che la Dama sia apparsa nel sud della Francia nel secolo XI. Nel XII secolo si è diffusa in tutto il territorio francese e nel XIII e XIV secolo ha proseguito la sua espansione nelle Fiandre e in Inghilterra, per arrivare ai tempi moderni con la dama a sessantaquattro caselle che, seppur con regole diverse, si afferma in tutti i paesi.

È invece certo che nella forma più diffusa, quella della “Dama Internazionale” a cento caselle, adottata dalla Federazione Mondiale (FMJD), venne ideata a Parigi agli inizi del 1700 da un appassionato giocatore, pare un ufficiale del reggente Filippo d’Orleans, che giovava sempre con uno straniero di cui si conosce solo il soprannome di “polacco”, facendo insieme a questi esperimenti sulle regole del gioco, ingrandì la damiera ed introdusse la regola della presa all’indietro delle pedine, ammirato dalla grandiosità delle combinazioni realizzabili. Con queste modifiche il gioco si diffuse in tutta Parigi con il nome di “Dama alla Polacca”. La prima descrizione della “Dama alla Polacca” si trova nella famosa “Enciclopedia” di Diderot e D’Alambert del 1754.
Il processo di diffusione del nuovo gioco non fu lineare, si ebbero anche dei periodi di stasi, fin quasi alla scomparsa del gioco stesso, tuttavia nella seconda metà del XIX secolo la Dama Internazionale ebbe un nuovo periodo di fioritura. Nel 1867 un giornale di Lione dedicò a questo gioco una rubrica e nel 1878 a Lille ebbe luogo il primo torneo.
Oggi parecchie Federazioni damistiche hanno adottato integralmente la dama internazionale (fra le maggiori: Olanda, Francia, Canada, Belgio, Svizzera) mentre altre la praticano in aggiunta al proprio gioco nazionale (fra le maggiori: Russia, Stati Uniti, Brasile e Italia). La Russia (e i paesi dell’ex Unione Sovietica) e l’Olanda sono all’avanguardia nell’ambito internazionale e, da anni, la disputa del titolo mondiale è un fatto personale tra i giocatori dei due Paesi.

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