Codice Etico

I Diritti del bambino nello Sport

È importante, nel rapporto con i bambini, essere per loro, costantemente, un esempio, un punto di riferimento al quale attingere: perché questo sia possibile, l’insegnante/istruttore deve rispettare alcuni principi basilari, per dare al bambino sì strumenti tecnici, ma soprattutto riferimenti educativi. Tra questi, essere:

• Qualificato ed aggiornato.
• Puntuale.
• Preciso negli ordinativi, ma con un linguaggio semplice ed appropriato.
• Corretto, soprattutto nel linguaggio e negli atteggiamenti.

Da parte sua il bambino ha il:

• Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino.
• Diritto di fare sport.
• Diritto di beneficiare di un ambiente sano.
• Diritto di essere trattato con dignità.
• Diritto di essere allenato e circondato da persone qualificate.
• Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi.
• Diritto di misurarsi con giovani che abbiano la stessa probabilità di successo.
• Diritto di partecipare a gare adeguate.
• Diritto di praticare il suo sport nella massima sicurezza.
• Diritto di avere tempi di riposo.
• Diritto di non essere un campione.

(UNESCO - Ginevra 1992)

Il Manifesto degli Insegnanti

1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l’esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.
4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.
5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.
6. Incoraggerò nei miei studenti l’impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.
7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.
8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.
9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.
10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.
11. Lotterò affinché la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi subiscano.
12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com’è, ma non a subirlo lasciandolo così com’è.
13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.

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