Gli Sport della Mente

Lo sport è uno dei fenomeni sociali più rilevanti del nostro tempo, parte integrante del progetto di vita di giovani, adulti e anziani, uomini e donne, senza limite alcuno di razza, di cultura, di abilità.
Praticato direttamente o vissuto come forma di spettacolo, costituisce una grande risorsa per la persona e la società, in quanto svolge funzioni di rilievo:

educativa: favorisce un equilibrato sviluppo individuale in qualsiasi fase del ciclo di vita;
sociale: promuove relazioni interpersonali, integrazione e inclusione sociale;
culturale: contribuisce ad approfondire la conoscenza di persone e tradizioni culturali, a valorizzare il territorio e l’ambiente naturale;
sanitaria: preserva e migliora lo stato di salute psico-fisico individuale;
etica: trasmette principi e valori morali che concorrono alla formazione di una personalità armonica ed equilibrata.

La “Carta Europea dello Sport” intende per sport «qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, ha per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli».
Esasperazione del corpo e della prestazione, trasformazione del gioco sportivo in puro mercato industriale, spettacolo che sfocia spesso nella violenza tra gli spettatori: sono i principali fattori che, nella cosiddetta società di massa, inquinano lo sport.
Nel gioco e nello sport c’è un insegnamento fondamentale: non si vive di solo lavoro e di utile, ma di desiderio di libertà, intesa come espressione di sé. Ma la libertà si nutre di disciplina, di lealtà e di regole, allora lo sport può esser di nuovo un potente fattore di educazione morale e civile, sia a livello personale che sociale.

Comunemente rientranti nell’accezione “giochi da tavolo”, i popolarissimi giochi della Dama, Scacchi, Bridge e Go hanno recentemente vista riconosciuta da parte del Comitato Olimpico ed altri organi internazionali la definizione di “Sport della Mente”.

Il 19 aprile del 2005 le quattro federazioni mondiali (FMJD – Fédération Mondiale du Jeux de Dames; FIDE – Fédération Internationale des Echecs; WBF – World Bridge Federation; IGF – The International Go Federation) decisero di costituire l’International Mind Sport Association (IMSA), la “Federazione Internazionale Sport della Mente”, in rappresentanza di 400 Federazioni Nazionali e circa 500 milioni di giocatori sparsi in tutto il mondo.
Dal 3 al 18 ottobre 2008 si è svolto a Pechino il primo prestigioso evento dedicato agli Sport della Mente, i “World Mind Sport Games”.
L’iniziativa si inquadra in un grande progetto destinato a dar vita a breve scadenza alle “Intellimpiadi”, le Olimpiadi della Mente, e vuole sottolineare il rilevante contributo che queste discipline portano ad un armonico sviluppo dell’individuo.
L’IMSA, in accordo con le Nazioni Unite e l’Unesco, intende promuovere iniziative ambiziose, quali accrescere il livello di educazione dei giovani per rendere il mondo più pacifico, grazie alla pratica di questi (quattro) sport.

Gli Sport della Mente coinvolgono l’individuo sul piano comportamentale, strutturale e funzionale della mente (ragionamento, memoria e concentrazione), oltreché tecnico.
Non è quindi un caso che alcuni di questi sport della mente vengano insegnati nelle scuole di diverse nazionalità e facciano inoltre parte di alcuni corsi specialistici in svariate Università.
Gli Sport della Mente hanno un ruolo rilevante nei processi relativi al comportamento (educazione civica), alla strutturazione della mente (ragionamento), al metodo (calcolo mentale, probabilità, etc.), alla memoria ed alla concentrazione.
Rientrano infatti nelle aree di interesse dell’educazione civica, della logica, della matematica e della psicologia. Possono diventare, inoltre, strumento di supporto per studenti diversamente abili e/o con difficoltà di apprendimento.

Gli Sport della Mente si propongono sia obiettivi comuni a tutte le discipline sportive sia obiettivi meramente collegati alla loro specificità, quali:

• Lo stimolo alla comprensione della problematica;
• Il ricorso razionale e sistematico all’uso della memoria;
• L’invito alla concentrazione;
• L’attivazione del processo di astrazione, in quanto la varietà e disomogeneità delle situazioni/eventi costringe ad una pluralità di analisi prima di passare alla sintesi.

I molteplici approcci ludici alla tattica ed alla strategia in culture differenti, propri degli Sport della Mente, e più in generale dei Giochi Astratti, forniscono, nel loro insieme, dei formidabili strumenti per affrontare le più disparate tematiche della vita, particolarmente in contesti educativi e didattici e nella formazione della persona.

Di seguito alcune delle possibili connessioni con la didattica:

1. La piena consapevolezza che senza dedizione, unità di intenti, chiara definizione dello scopo, attenzione e motivazione, difficilmente si raggiunge un obiettivo qualunque esso sia. Questo punto è di carattere generale ma proprio per questo spesso trascurato in ambiente didattico.
2. L’attitudine alla Valutazione. Il considerare gli elementi presenti con un elevato grado di oggettività e la selettività dell’attenzione possono consentire la formulazione di strategie, ed alle volte anche metodi e strumenti atti alla soluzione di problemi ed alla definizione di una situazione. Ciò in linea con una moderna visione della didattica che miri ad un incremento delle competenze, cioè dell’uso delle conoscenze e capacità in diversi contesti e situazioni.
3. Il pensiero ipotetico-deduttivo, olistico e metacognitivo anche a livelli di profondità notevoli è un elemento importante nei giochi di strategia e utile in tutte le discipline.
4. Il riconoscimento di pattern visuali o astratti, il loro continuo adattamento alla realtà contingente è un esercizio continuo negli sport della mente e tipico di competenze di ordine superiore. La pratica può dimostrare errata una determinata strategia, applicata in modo ripetitivo in un contesto evoluto, e questo ha un nesso con la Teoria degli Ostacoli Epistemologici in Didattica.
5. L’educazione al riconoscimento di strategia e tattica nella didattica disciplinare, alla luce delle diverse concezioni di strategia e tattica tra Oriente ed Occidente, con il loro differente approccio alla realtà, può avere, nell’ottica di una integrazione multiculturale, delle significative ricadute sociali ed educative.
6. La concezione dell’altro da sé come un continuo ed inevitabile riferimento per le proprie azioni, e la ricerca costante di ottimizzazioni hanno importanti ricadute per la formazione della persona.

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