L'Hex

L’Hex rientra a pieno titolo tra quei giochi, come il Go, in cui si impiega un minuto per imparare a giocare, ma una “vita” per diventare un “maestro”.
Era il 1948 quando un giovane studente dell’Università di Princeton inventò un singolare gioco basato su una scacchiera a forma di rombo composta da esagoni. Due lati opposti del rombo sono neri, gli altri bianchi. I giocatori dispongono di pezzi, uno i bianchi, l’altro i neri, che vengono collocati a turno sul tavoliere. Vince chi realizza una catena ininterrotta di propri pezzi tra i due lati opposti del proprio colore. Il gioco conquistò presto tutti gli studenti. Il gioco veniva chiamato comunemente “Nash” o “John” e veniva spesso giocato sulle piastrelle esagonali dei pavimenti dei bagni.
Nel 1994 John Forbes Nash, l’ideatore di quel gioco oggi conosciuto con il nome di Hex, fu insignito del Premio Nobel per l’Economia per l’analisi degli equilibri nella Teoria dei Giochi non cooperativi. La sua storia è raccontata nel libro A Beautiful Mind (1998), dal quale è stato tratto l’omonimo film (2001).

Il gioco dell’Hex fu inventato, in maniera del tutto indipendente, anche dallo scienziato, matematico, designer, artista e poeta danese Piet Hein nel 1942, quando lo presentò, con il nome di Polygon, agli studenti dell’Istituto di Fisica Teorica di Copenaghen.
In una scacchiera romboidale con caselle esagonali, i due giocatori devono disporre le proprie pedine in modo da formare una linea continua tra i due lati opposti del proprio colore (ogni giocatore ha due lati del rombo, non contigui).
La scacchiera può avere varie dimensioni, il gioco solitamente prevede 10×10 o 11×11 caselle, ma Nash trovò la configurazione migliore con una scacchiera di 14×14 caselle
Pur avendo delle regole semplicissime, il gioco è particolarmente articolato, con una ricchezza di strategie e tattiche tipiche di giochi ben più complessi.
I giocatori hanno due colori, di solito rosso e blu. Alternativamente pongono una pedina in una casella esagonale della scacchiera. L’obiettivo del giocatore rosso è di formare una linea continua che connette i due lati rossi della scacchiera, l’obiettivo del giocatore blu è connettere i lati blu. Per questo gioco, poiché esiste una prova matematica del vantaggio vincente della prima mossa, vige la “Regola della Torta”. Dopo che il primo giocatore ha effettuato la sua prima mossa, il secondo giocatore può scegliere se continuare con una nuova mossa o appropriarsi della mossa scelta dall’avversario. In questo modo il primo giocatore non cercherà mai un vantaggio eccessivo, dato che il secondo potrebbe scambiare le posizioni.
Il gioco non può finire con un pareggio: l’unico modo di impedire all’avversario di formare un percorso continuo è formare un percorso continuo con il proprio colore.

  TORNA AL MENU