La Valenza Formativa del Bridge

Il gioco del bridge unisce valenze proprie sia dello sport sia dell’attività intellettiva svolgendo dal punto di vista pedagogico un ruolo fondamentale nella formazione degli studenti: per apprenderlo non occorre studio, ma comprensione. Il modo in cui si presentano le situazione è talmente variabile e multiforme che è indispensabile imparare il metodo logico per affrontare la varietà dei casi.
Tutte le componenti del gioco, sia teoriche che pratiche, hanno una assoluta matrice logica, matematica e statistica e ciò impegna a continui ragionamenti, migliora la capacità di concentrazione e di analisi, costringe ad affrontare continui problemi di strategia, incrementa le possibilità mnemoniche.

Il Bridge non è un gioco di carte, ma è un gioco con le carte. Con il bridge gli studenti hanno la possibilità di utilizzare in modo attivo capacità quali la categorizzazione, la deduzione di inferenze, che rappresentano modi del pensare comuni a tutte le discipline e consentono il trasferimento delle conoscenze apprese in un dato ambito ad altri differenti.
L’apprendimento si configura come la capacità di maneggiare metodi, teorie, concetti e tecniche attraverso l’utilizzo di modelli: il bridge, anche grazie all’acquisizione di un atteggiamento problematico favorisce l’apprendimento proprio per la sua concretezza e per la possibilità di praticare un serie di abilità utili allo studio. Il bridge permette, attraverso l’aumento del grado di libertà l’acquisizione di conoscenze e il miglioramento qualitativo e quantitativo di abilità globali e trasversali.
In ambito generale, dunque, le abilità in ambito cognitivo che il bridge promuove e sviluppa sono:

• Capacità di comunicazione;
• Abilità logico matematiche;
• Prerequisiti dell’apprendimento: attenzione, memoria;
• Abilità trasversali specifiche.

Studi recenti sugli apprendimenti degli alunni mettono in evidenza come la carenza di tali abilità siano quelle che più mettano in difficoltà gli alunni nel curricolare.
Nel bridge è preponderante l’intesa con il partner e quindi la comunicazione, l’armonia, la solidarietà. Il nucleo base del gioco è la coppia e ciò costituisce imprescindibilmente un elemento aggregante. Si tratta di un vero e proprio coniugio, dove ciascuno dei due componenti deve imparare a conoscere, a capire e ad apprezzare l’altro, entrando con lui in sintonia, scarificando elementi della propria personalità, smussando aspetti caratteriali, accettando decisioni e iniziative, stabilendo in altri termini un vero rapporto di coppia nel bene e nel male.

Il bridge è un ottimo strumento per esercitare la memoria e l’intelligenza. Memoria e intelligenza sono entità che mal si prestano a definizioni e misure. Nella pratica medica si è soliti dire che esistono due tipi di memoria e, semplificando, due tipi di intelligenza. Esiste una memoria a breve termine e una memoria a lungo termine; esiste un’intelligenza fluida e un’intelligenza cristallizzata.
La memoria a breve termine ha un ruolo importante in un gioco di prese come è il bridge: essa viene utilizzata per ricordare lo svolgimento della licita, gli interventi, lo svolgimento del gioco, il valore delle carte fornite dal compagno o dagli avversari, gli scarti.
La memoria a lungo termine, invece, viene utilizzata per ricordare, ad esempio, un intero sistema di dichiarazione e le convenzioni.
Per intelligenza fluida si intende quell’insieme di facoltà che permettono di comprendere ed usare schemi astratti. Essa viene utilizzata nella dichiarazione per distinguere se un giocatore che dichiara “1 fiori” possiede veramente più carte in quel seme, oppure nessuna dal momento che usa un sistema artificiale di dichiarazione, e viene utilizzata nel gioco quando, per catturare un onore avversario un giocatore ricorre a “figure” come l’impasse, l’expasse, la compressione.
Per intelligenza cristallizzata si intende la capacità di usare la cosiddetta conoscenza globale, cioè il complesso di informazioni generali accumulate negli anni e acquisite sia con l’istruzione formale sia con l’esperienza quotidiana. Ci si serve dell’intelligenza cristallizzata per giudicare e per risolvere problemi. Essa viene utilizzata quando un giocatore fa il suo piano di gioco. Dopo aver ricevuto l’attacco egli vede finalmente le carte del morto, dovendo decidere cosa è meglio fare per realizzare il contratto chiamato: battere le atout, mettere in mano un avversario, dare un colpo in bianco, tagliare di mano o dal morto, o per calcolare quante probabilità ha di realizzare un certo contratto con una certa distribuzione di carte.
Il bridge propone nello spazio di pochi minuti (solitamente otto) un insieme di problemi diversi da risolvere: per risolverli si deve usare la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine, l’intelligenza fluida e l’intelligenza cristallizzata. L’interesse del giocatore è tenuto sempre desto dal fatto che le carte cambiano ogni otto minuti, e con una nuova configurazione di carte cambia il tipo di ginnastica richiesta.

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